Da quando la musica roots è tornato
in auge, e stiamo parlando di non più di un lustro, il rock a stelle e strisce
gode di ottima salute. E' un proliferare continuo di giovani band, mentre
altre, meno giovani, arrivano ad avere un successo che prima sembrava
irraggiungibile. Certo, come avviene in tutti i casi in cui la domanda è
alta, talvolta l'offerta non è all'altezza, manca la qualità e il suono
del momento viene assecondato solo da ragioni di opportunità commerciale.
Spesso, invece, si scoprono ottimi grupppi come i Black Lillies, combo
proveniente da Knoxville (Tennesse), in circolazione dal 2009, oggi arrivati a
rilasciare il terzo album in studio, dopo un paio di buoni dischi realizzati
indipendentemente ( Whiskey Angel del 2009 e 100 Miles Of Wreckage del 2001)
senza però grossi riscontri di vendite. Questi ragazzi, capitanati da Cruz
Contreras, chitarrista, mandolinista, voce impostata da roots rocker e autore
di tutti di tutti i brani in scaletta, e dalla vocalist Trisha Gene Brady,
lentamente ma inesorabilmente si sono fatti strada, conquistando l'attenzione
della critica (Whiskey Angel è stato votato miglior album di americana agli
Indipendent Music Awards) e dei media (nel 2011, sono stati il primo gruppo indipendente
proveniente dall'area di Knoxville a debuttare al Grand Ole Opry, di cui
quest'anno saranno anche fra gli headliner). Runaway Freeway Blues è un disco
classico di mountain music che conosce qualche buona intuizione indie folk (la steel guitar disotrta di Goodbye Charlie),e in cui prevalgono
gli strumenti acustici (violino, chitarra, mandolino) e solo raramente fa
capolino qualche guizzo elettrico (Ruby). Approccio filologico ma non
conservatore, le canzoni in scaletta piacciono per la scrittura mai banale che
fonde il blue grass con tocchi di southern (Ramblin Boy), di pop (The
Fall) e di soul (Baby Doe). Su tutto una spruzzata di zucchero al
velo e quel senso vertiginoso da grandi spazi che solo certi paesaggi
dell'America rurale sanno regalare. Un gruppo da seguire con attenzione.
VOTO : 7
Blackswan, mercoledì 28/08/2013
5 commenti:
Ho letto "tocchi di southern" e mi sono convinta: stasera mi dedico all'ascolto. Le faremo sapere ;)
@ Harley : qui però di southern ce n'è davvero poco. A mio avviso, saresti più felice ad ascoltare il disco dei The Rides che ho recensito più sotto.:)
Altro ringraziamento per un'altra delle tue "dritte"...
Speriamo che reggano....personalmente mi piacciono!
Abbraccio forte!
Mammamia, la tua vasta capacità di critico mi fa sentire piccola ma, per quel che vale, questo pezzo mi è piaciuto davvero.
Grazie.
Cristiana
Fascinosa quella copertina anni '30!
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