Diciamoci la verità: di Bonnie Tyler si ricordano tutti quasi solo per It's a Heartache, la canzone del 1979 che le diede fama internazionale, e per quella super hit del 1983, intitolata Total Eclipse Of My Heart.
Non che la cantante gallese non abbia fatto più dischi, anzi è
verissimo il contrario; tuttavia, quella risonanza mediatica e quel
successo realmente planetario (Faster Than The Speed Of Night, che conteneva anche una discreta cover di Have You Ever Seen The Rain dei Creedence fu disco d’oro addirittura ad Hong Kong) le sono poi sfuggiti di mano.
Il
motivo sta nel fatto, probabilmente, che Bonnie è sempre stata una
grandissima interprete (una sorta di Rod Stewart in gonnella) ma da un
punto di vista compositivo è sempre dovuta ricorrere ai buoni offici di
qualche valente autore o ha puntato su reinterpretazioni di celeberrimi
brani altrui. Se, dunque, la sua voce, quel timbro roco e graffiante, è
sempre stata perfettamente riconoscibile, tanto da diventare una sorta
di marchio di fabbrica, da un punto di vista artistico non ricordiamo
nulla di veramente memorabile, a parte le canzoni poc’anzi citate.
Al
diciassettesimo disco in studio della sua carriera, le cose, ovviamente
non cambiano, e quello che è stato il filo conduttore di tutti i dischi
precedenti trova l’ennesima riconferma anche in Between The Earth And The Stars.
Che non è un brutto disco, per carità, e che vede anche la
partecipazione di qualche famoso collega (Rod Stewart duetta con Bonnie
in Battle Of The Sexes) con cui la gallese si trova perfettamente a suo agio (gli altri sono Cliff Richard in Taking Control e Francis Rossi in Someone’s Rockin’ Your Heart).
Il fatto è che questi quattordici brani sono come un piatto
tecnicamente ben cucinato, ma che non trova mai quella spinta di gusto
che faccia veramente la differenza.
Il
risultato, quindi, è un pop rock dal piglio radiofonico che suona
prevedibile e, poiché in controtendenza alle mode, anche assai datato.
Ormai vicina ai settant’anni, la Tyler continua a cantare bene e non ha
perso un grammo della grinta dei giorni migliori. Ma Between The Earth And The Stars, per quanto piacevole, è il classico disco prescindibile, di cui, credo, solo pochissimi sentivano la necessità.
VOTO: 6
Blackswan, mercoledì 10/04/2019
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