lunedì 6 ottobre 2025

John Fogerty - Legacy (Concord, 2025)

 


In contro tendenza con la nouvelle vague a stelle e strisce, incarnata dalle derive lisergiche e psichedeliche di band innovative come Jefferson Airplane e Greateful Dead, i californiani Creedence Clearwater Revival recuperano le radici del rock’n’roll, guardano ai fifties invece che al futuro, seguendo la scia leggendaria tracciata dai grandi classici (Chuck Berry, Little Richard, Eddie Cochran). Traghettano un suono ormai superato oltre il guado degli anni ’60, consegnandolo, rimesso a nuovo, nelle mani di altri grandi eroi della musica americana, come Bruce Springsteen e Bob Seger.  

Fondati da John Fogerty con il fratello maggiore Tom e due amici del liceo, Stu Cook e Doug Clifford, i Creedence Clearwater Revival, emersi dalla fertile scena della Bay Area dei primi anni '60, si trasformarono, in poco tempo, da gruppo locale animato di belle speranze in una delle rock band più rappresentative d'America (e non solo). Merito della forza compositiva e della voce ruvida e arrabbiata del suo leader (e padre padrone), capace di sfornare nel giro di qualche anno un filotto di singoli divenuti leggendari, grazie alla capacità di risvegliare, con arrangiamenti secchi e decisi, le istanze veraci e urgenti del rock’n’roll. Tra il 1968 e il 1972, infatti, i Creedence Clearwater Revival pubblicarono ben sette album in studio che parlavano direttamente e senza filtri a una generazione irrequieta. Solo nel 1969, per dire, gli album pubblicati furono tre, e quattro singoli entrarono nella Top 10 negli Stati Uniti, superando in vendite, per un certo periodo, perfino i Beatles.

E poi, quasi con la stessa rapidità, tutto finì. Spaccature interne e controversie contrattuali dilaniarono la band. Fogerty tagliò i ponti con la Fantasy Records e il suo proprietario Saul Zaentz, rifiutandosi per anni di suonare dal vivo le sue canzoni dei Creedence per protestare contro un contratto firmato quando era troppo giovane per capire meglio. Così, per oltre mezzo secolo, John Fogerty ha vissuto in un paradosso surreale e paralizzante: è sempre stato considerato uno dei cantautori più distintivi e influenti del rock, eppure non possedeva i diritti della musica che lo aveva reso famoso. La voce dietro "Proud Mary", "Bad Moon Rising", "Have You Ever Seen The Rain" e "Fortunate Son" era stata di fatto esclusa dalla sua stessa eredità.

Seguirono decenni di contenziosi, amarezza e silenzio, che gettarono un'ombra su una delle più straordinarie vene compositive del secolo scorso. In disaccordo con Zaentz, il cui spietato controllo sulla musica dei CCR gli aveva spezzato lo spirito, Fogerty entrò in un lungo e doloroso periodo di esilio creativo. Non ci fu alcuna reunion della band, anche perché suo fratello morì nel 1990. A quel punto, però, Fogerty aveva già iniziato il lento processo di ricostruzione come artista solista, sebbene la controversia sulle canzoni del suo passato si protrasse per decenni. Decenni di battaglie legali, che si sono concluse dopo l'acquisto nel 2004 della Fantasy da parte di Concord, che finalmente ha onorato la restituzione dei diritti al legittimo proprietario nel 2023.

Legacy è quindi una resa dei conti sia personale che artistica, che vede Fogerty rivisitare e ri-registrare una selezione accurata di brani che un tempo definirono un decennio di rivolta, contro cultura e ribellione. Ma questa volta, le performance hanno una nuova risonanza, perché l’ottantenne chitarrista è affiancato in studio dai figli Shane e Tyler, trasformando così Legacy in qualcosa di più di un semplice album di cover.

Con la produzione esecutiva della moglie Julie, questo progetto familiare diviene una rivendicazione spirituale e una gioiosa affermazione di proprietà. Rimanendo per lo più fedeli agli originali senza tempo, queste nuove registrazioni trasmettono un calore rilassato e un senso di trionfo, non sono un semplice remake, ma una sorta di rinascita in limine vitae. Si ha la sensazione che non si tratti solo di preservare l'eredità dei Creedence, bensì di ridefinirla, estendendola al futuro attraverso un passaggio di testimone.

Venti canzoni in scaletta, più un bonus live di "Who’ll Stop The Rain", sono il contenuto di un disco imperdibile per i fan, ma utilissimo anche a tutti coloro che vogliono accostarsi per la prima volta a una delle icone della storia americana, portandosi a casa con un solo colpo un filotto di canzoni memorabile.

Il contenuto sarebbe da 10, ma trattandosi di una rilettura, per quanto ben fatta, ci fermiamo a 7,5.

Voto: 7,5

Gnere: Classic Rock 




Blackswan, lunedì 06/10/2025

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