BILL WITHERS – AIN’T NO SUNSHINE – WOVEN HAND
Bill
Withers è un giovane singer di belle speranze, ma ancora non vive di musica.
Suona per passione, ma nella vita fa tutt’altro, è un operaio, costruisce
componenti per i bagni del Boeing 747 e sviluppa il proprio talento nei ritagli
di tempo. Però è’ bravo, incredibilmente bravo, tanto che riesce a strappare un
contratto alla Sussex Records e a farsi produrre il disco da un guru
affermatissimo quale Booker T. Jones ( quello di Green Onions, per intenderci
). Il primo singolo tratto dall’album si intitola Harlem ed è una gran bel
pezzo, un crescendo r'n'b da strapparsi le mutande.
Eppure,
a tutti, alla critica, ai dj e soprattutto alla gente, piace la canzone incisa
sul lato B di quel 45 giri. La canzone è appunto Ain’t No Sunshine, un
soul acustico della durata di poco più di due minuti, che parla di abbandono,
delle ferite dell’anima, del dolore per la fine di una relazione (Ain't no
sunshine when she's gone And this house just ain't no home ). Withers la
scrisse ispirandosi al film di Blake Edwards I Giorni Del Vino e Delle Rose,
graffiante dramma del 1962 ( interpretato da Jack Lemmon e Lee Remick ) che
racconta di un amore sofferto e ad alto contenuto alcolico. La canzone è
semplice, diretta, immediata, e piace proprio per il reiterarsi del tema
principale e per quella banale strofa centrale, in cui Withers canta
ripetendo per 26 volte, quasi fosse un mantra, la frase “ I Know “.
Della
canzone sono state fatte centinaia di covers e a reinterpretarla ci hanno
provato tutti o quasi, da Michael Jackson a Jeff Beck, da James Taylor a Tori
Amos, per arrivare addirittura ai Police. Difficile dire tra tante quale sia la
più bella, ma di sicuro la più originale di queste riletture è quella dei Woven
Hand, gruppo goth folk di Denver, capitanato dal “reverendo “ David Eugene
Edwards e nato dalle ceneri dei mitici 16 Horsepower. Edwards spoglia Ain’t no
Sunshine di ogni malinconia soul e la immerge nella pece. Ciò che ne viene
fuori è tutta un’altra canzone, carica di distorsioni, di epica western e di
incubi notturni. Come se la paura del buio si fosse sostituita al dolore della
perdita, o come se l’assenza dell’amata si fosse trasformata nella palpabile e
angosciante sensazione che la casa, adesso, sia infestata da un fantasma.
13 commenti:
Che cover pazzesca quella dei Woven Hand, mai sentita prima d'ora.
Loro sono un gruppo straordinario. E ancora meglio erano i 16 Horsepower.Meritano un trip :)
Canzone che adoro..cover SPETTACOLARE ! Questi W. H. devo studiarmeli un po' perché come primo impatto, mi piacciono molto.
Sì, una bellissima canzone che sazia.
Ma la cover, per me, troppo noir...
Non la conoscevo. Davvero molto bella. Ti segnalo però che la cover non è stata realizzata dai Police ma dal solo Sting (in versione live) nel 1991.
16 Horsepower grandiosi.dal cuore del blues,escono le meraviglie.
Ahi ahi ahi. Una canzone del cuore.
E ad una vecchia nostalgica non devi proporre cover di Ain't no sunshine che non siano eseguite da Al Greeen o, (sforzandomi) Tom Jones.
Ovviamente Bill Withers rulez ;-)
Una canzone bella che regge ad ogni interpretazione!
@ Mary :bisogna addentrarsi nelle tenebre, ma il viaggio Woven Hand merita un pò di perversa oscurità.
@ Gioia : Effettivamente la rilettura dei Woven Hand suona un pò Gotico Americano :)
@ Maurilio : sul web l'ho sempre trovata accreditata ai Police, ma credo che abbia ragione tu.
@ Bartolo : li ho tutti !( anche dei Woven Hand ).Low Estate è in heavy rotation da anni.
@ Irriverent : cover carine ma che suonano un pò deja vu. Questa invece, mi pare, abbia un'anima nera che rende onore al pezzo.
@ Adraino : la canzone è indubbiamente resistente all'usura del tempo :)
@ Black : ma si, dai..tanto la perversione (emotiva) e "l'oscurità" mi accompagnano a tratti, tanto vale rigirare il coltello nella piaga..domani li cerco..
Niente male la cover anche se dovrei ascoltarmela un po' meglio, magari in cuffia, mi sembra meriti l'approfondimento.
Insuperabile nella sua naturalezza l'originale, il pezzo dona anche quel tocco in più a commedie come Notthing Hill :)
Firma : E' vero..in Notthing Hill è perfetta..ecco..oggi me lo rivedo ;)
@Black. infatti io, su Ain't no sunshine non cercavo niente di nuovo. Con Bill Whiters e Al Green lo struggimento esce in maniera più che efficace.
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