Sono passati diciotto anni dal successo clamoroso di Come Away With Me
(2002), da quei venticinque milioni di copie e ben cinque Grammy vinti,
e la classe di Norah Jones è rimasta intatta. Un segno distintivo
indiscutibile, tratto principale degli otto album in studio e di tutti i
progetti paralleli messi in piedi dalla figlia del leggendario Ravi
Shankar (il disco con Billy Joe Armstrong dei Green Day, il country
blues dei The Little Willies, il terzetto tutto al femminile delle Puss N
Boots).
Quel
successo planetario, in seguito, non è più arrivato, ma la Jones non ha
smesso di credere nelle proprie qualità, rilasciando dischi
commercialmente meno entusiasmanti ma sempre vestiti con la stoffa
migliore della sartoria. Pick Me Up Off The Fool, uscito a
ridosso del nuovo capitolo targato Puss N Boots, conferma l’assunto e
fotografa un’artista in ottima forma, capace di replicare nei suoni, se
non nell’ispirazione, la magia dell’acclamato esordio.
La
prima impressione, ascoltando queste undici tracce, è proprio quello di
trovarsi di fronte a una raccolta capace di replicare quei lontani
standard con un gusto classicissimo. Le melodie cesellate deliziosamente
dal pianoforte si adagiano in quella nicchia che la Jones ha scavato
tra jazz, pop, blues, country e gospel, senza però suonare
esplicitamente ed esclusivamente come nessuno di questi generi. La sua
voce morbida, poi, si prende spesso la scena, caratterizzando le undici
canzoni con un timbro unico, immediatamente riconoscibile.
Il
risultato è un disco sofisticato, elegante, arrangiato con cura
artigianale, il cui suono è arricchito da pedal steel, violini e
partiture d’archi, per un mood che vira spesso verso paesaggi contornati
da quella luce che esita fra il crepuscolo e la notte. Un tocco di
oscurità, quindi, bene evidenziato, sotto il profilo delle liriche da un
approccio decisamente più poetico ed elusivo, ispirato e assistito
dalla poetessa Emily Fiskio, che firma le liriche di Were You Watching?, il momento più teso e inquietante del disco. E non è da meno il testo di This Life,
scritta prima della pandemia, certo, e mesta presa d’atto di un amore
collassato, ma perfetta per raccontare i giorni drammatici del Covid 19 e
dell’isolamento.
Tante belle canzoni in scaletta, alcune da annoverare tra le sue migliori di sempre, come la conclusiva e struggente Heaven Above, rarefazione in punta di dita e di plettro, scritta ed eseguita con Jeff Tweedy, qui in veste anche di co-produttore.
Pick Me Up Off The Fool
è un disco prevedibile, potrebbero sostenere i detrattori, e forse è
anche vero: probabilmente, si poteva osare di più e tentare di uscire
dalla comfort zone della ballata, che tanto ha inciso sulla carriera
dell’artista newyorkese. Questa, però, è Norah Jones, prendere o
lasciare: il suo lo sa fare meravigliosamente, e quella classe di cui si
scriveva all’inizio fa la differenza, rendendo questo ottavo album in
studio uno dei migliori in carriera.
VOTO: 7
Blackswan, martedì 30/06/2020